Furono gli
Arabi a dare a Racalmuto questo nome. Rahal Maut può
essere tradotto "Villaggio diroccato", perchè sorgeva
sopra le rovine di un altro antico paese, forse di
origine sicula o colonia agrigentina. Gli Arabi si
stabilirono qui con piccoli nuclei di coloni, dediti
all'agricoltura. Sorgeva, infatti, su una vallata
fertile e irrigata da acqua abbondante. Probabilmente il
piccolo villaggio era difeso da un Castello. Il geografo
Edrisi ne situa, infatti, proprio uno dove sorgeva
Racalmuto. Nel 1038, il Castello fu espugnato dai
Bizantini e, nel 1087, dai Normanni, che rasero al suolo
il villaggio. Il conte francese Roberto Malcovenant, che
seguiva i Normanni in Sicilia, venne nominato barone di
Racalmuto. Successivamente, la terra di Racalmuto venne
concessa alla famiglia Barrese che eresse, nel 1229,
l'importante fortezza del "Castelluccio", per meglio
difendere il paese. Dopo la guerra del Vespro, gli
Aragonesi spogliarono i Barresi dei loro domini che
vennero concessi, qualche anno dopo, alla famiglia
Chiaramonte. A seguito del matrimonio di Costanza
Chiaramonte con il marchese Antonio Del Carretto, nel
13O7 Racalmuto passò a questa famiglia. Ma l'antico
paese non esisteva più, e il luogo dove prima sorgeva
ero stato chiamato Casal Vecchio. Una grave pestilenza,
nel 1355, decimò la popolazione, ma la città risorse,
nel 1400, grazie ai provvedimenti di Matteo Del
Carretto. Il Castello venne restaurato e tornò ad essere
abitato Nel 1503, un avvenimento religioso scosse la
vita del paese: la venuta della Madonna del Monte. Una
tradizione mariana che rimarrà nel cuore dei fedeli.
Sino al 1576, Racalmuto fu dominio baronale, ma,
dall'anno successivo, divenne Contea e alla fine del XVI
secolo, contava oltre 4.000 abitanti. Si arricchisce di
conventi, monasteri, chiese, collegi, ed ha anche un
ospedale. Il maggior tempio viene dedicato
all'Annunziata. Nel 1600, fiorisce l'opera dell'artista
racalmutese Pietro D'Asaro (il monocolo racalmutese).
Nel 1700, la decadenza di Racalmuto fu molto evidente e
dovuto a soprusi e tasse esose. Passò alla nobile
famiglia Gaetani (1739), e un secolo dopo, a quella dei
Requienses. Nel secolo scorso divenne un importante
centro minerario ed ebbe un certo incremento anche
l'industria del sale. Oggi è cresciuta l'attività
agricola e decaduta quella mineraria. Ha dato i natali
allo scrittore Leonardo Sciascia. |