Il capoluogo di provincia
più alto d’Italia (931 m) è un belvedere naturale che si
estende sulla sommità di un monte ammantato di nebbia
anche in piena estate, nel cuore della Sicilia. I Sicani
vi introdussero la coltivazione del grano, cui si lega il
mito di Cerere e Proserpina: sullo sperone roccioso detto
rocca di Cerere rimangono ancora i resti del tempio
dedicato alla dea. Se si indugia ancora a est della città,
lo sguardo è catturato dalla mole del Castello di
Lombardia.
La visita da qui segue il tracciato di via Roma, che
conduce fino al Duomo (XIV-XVI secolo): la facciata si
erge su un’alta scalinata ed è sormontata da una torre
campanaria del Seicento.
L’interno è a tre navate, tutto giocato sul contrasto tra
i fusti delle colonne,
realizzati in scura pietra lavica, e le chiare decorazioni
delle arcate ogivali, che indirizzano lo sguardo verso il
ricco soffitto ligneo a cassettoni. Alle spalle è il Museo
Alessi, con l’eccezionale collezione numismatica del
canonico Giuseppe Alessi, la pinacoteca e il Tesoro del
Duomo. Nelle sale del vicino palazzo Varisano, in stile
barocco, sono esposti i reperti del Museo Archeologico, in
gran parte relativi alla colonizzazione greca (VI secolo
a.C). Degne di segnalazione la chiesa barocca di San
Giuseppe, in piazza Coppola, dalla tipica facciata a torre
(così caratteristica dei luoghi di culto ennesi) e la
chiesa di San Tommaso, che si incontra oltrepassando via
Pergusa; il suo campanile è in realtà un’antica torre
appartenente alla cerchia muraria difensiva. Una sosta
richiede anche la torre di Federico II, peraltro visibile
da più punti della città: costruita nel XIII secolo sulla
cima di una collina, ha base ottagonale ed è alta 24 m.
Secondo alcuni studiosi, la torre starebbe a indicare l’umbilicus
Siciliae, cioè il centro dell’Isola. Che sia valida o no
tale interpretazione, la sua struttura esibisce
l’inconfondibile stile federiciano: come l’impianto
ottagonale (simile a Castel del Monte), la disposizione su
più piani e la quasi totale assenza di ornamentazioni.
Inoltre, come Castel del Monte, si vuole avesse anche una
funzione di misurazione astronomica, cioè per determinare
il rapporto spazio-tempo
nel momento dell’ingresso nel solstizio d’estate. |
e una Riserva Naturale
L’abitato di Pergusa si è sviluppato agli inizi del secolo
scorso sulle sponde dell’omonimo lago, una decina di
chilometri a sud di Enna. Legato al mito del ratto di
Proserpina, il lago è di origine plutonica e privo di
immissari o emissari. È un luogo di sosta per gli uccelli
migratori, attratti dalla fitta vegetazione ©
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