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AREE DEMANIALI ATTREZZATE

denominazione area ubicazione complesso boscato tipologia vegetale

capac.
ricettiva

Casaboli
 
Monreale Casaboli  Pineta 100
Girato/
Ficuzza
 
Monreale Ficuzza Bosco m. di latifoglie(frass., rov., pino d'AI., etc.) 300
S. Martino delle Scale
-
Loc. S. Anna - P.tta Reale
Monreale S. Martino delle Scale Bosco m. di conifere e lat.
 (rov., leccio, pino d'AI., etc.)
100
Aglisotto Monreale Aglisotto Pineta 40
Monte Gradara Borgetto Monte Cradara Pineta 50
Montagna longa Santa Venera Carini Montagna Longa Pineta  100
Piano Cervi Bisacquino Monte Triona Pineta  50
Santa Caterina Castronovo Santa Caterina Pineta 100
Piano Zucchi Isnello
 
Piano Zucchi Bosco m. di conifere e lat. 200
S. Focà Castelbuono S. Focà Pineta 50
Pianetti Cefalù Cibilmanna Bosco misto di latifoglie 50
Zappaiello Gangi Zappaiello Bosco m. di conifere e lat. 100
S. Maria Lascari Carbone Eucalitteto 30
Todisca Casteldaccia Todisca Pini mediterranei 100
Casalotto Piana Albanesi Lago di Piana Pini - Eucalitti 150
Pilicelli Mezzojuso Ficuzza Quercie - Pini 80
Monte Cane Caccamo Monte Cane Eucalitti - Pini 180
Valle Maria Godrano Ficuzza Pini - Quercie 150
         

QUATTRO PASSI IN PROVINCIA
 

Palermo, al centro del Mediterraneo Il capoluogo siciliano conserva nell’impianto urbano e nelle sue architetture testimonianze romane e bizantine, arabe e normanne, francesi e spagnole, in una mescolanza di forme che ne determina l’unicità. Esempio di commistione fra stili diversi è palazzo dei Normanni, edificato dagli Arabi nel IX secolo, riutilizzato dai Normanni, restaurato nel Seicento sotto i viceré spagnoli e oggi sede
dell’Assemblea Regionale.
La Cappella Palatina, al primo piano del palazzo, sorse tra il 1130 e il 1143
per volere di Ruggero II: presenta pianta basilicale e un alzato che si regge su arcate ogivali, coperto da un rarissimo soffitto ligneo a stalattiti prettamente arabo. Nel registro superiore e nelle absidi risplende l’oro dei mosaici, dove si celebra il trionfo dell’arte bizantina.
Dietro il palazzo sorge un altro pregevole esempio di architettura arabo-normanna, la chiesa di San Giovanni degli Eremiti, riconoscibile dalle cupolette rosse che la sovrastano. Affacciata su corso Vittorio Emanuele, sorge l’imponente Cattedrale, che conserva solo in parte la struttura originale a causa dei numerosi rifacimenti subiti; vi sono conservate le spoglie mortali di Federico II di Svevia, Stupor Mundi.
Proseguendo per il corso, l’oratorio di San Lorenzo offre la prima occasione di incontro con Giacomo Serpotta (1656-1732), geniale e instancabile scultore che ha lasciato un’inconfondibile impronta in diversi edifici sacri palermitani. Più avanti, San Giuseppe dei Teatini (1612-1645), dalla slanciata cupola con calotta rivestita di maioliche, ha un grandioso interno alla cui decorazione lavorarono Guglielmo Borremans per gli affreschi e Serpotta.
Nelle vicinanze si apre piazza Pretoria, dove prospetta palazzo delle Aquile, sede del municipio; la piazza è quasi interamente occupata dalla spettacolare fontana (XVI secolo), che ha ritrovato con il recente restauro tutto il suo splendore tardorinascimentale. Alle spalle sorge la Martorana, chiesa in stile arabo-normanno eretta nel 1143, che conserva il campanile originale – splendidi i mosaici che rivestono le pareti – e la coeva San Cataldo, sormontata da cupolette rosse.
A sud, poco lontano, i marmi “mischi” (tarsie marmoree) che rivestono l’interno della chiesa del Gesù. Subito dopo via Maqueda, corso Vittorio Emanuele incrocia via Roma: su di essa prospetta la chiesa di San Domenico, uno dei più importanti edifici barocchi della città; i vicini oratori del Rosario e di Santa Cita conservano preziosi stucchi di Giacomo Serpotta. Non si può perdere la visita del Museo Archeologico che, fra i molti tesori, custodisce reperti provenienti da Selinunte, come le bellissime metope dei templi principali.
Sempre nelle vicinanze, piazza Verdi è dominata dalla grandiosa mole del Teatro Massimo, tempio della musica siciliana insieme al vicino Teatro Politeama. A nord si estende la città otto-novecentesca, segnata da notevoli tracce di quello stile liberty che ebbe in Ernesto Basile uno dei massimi rappresentanti.
Tornando in piazza San Domenico si accede al mercato della Vucciria, il più noto e pittoresco di Palermo. Nella zona sorge anche la chiesa di San Francesco (XIII secolo), più volte modificata, pregevole per l’interno sobrio ma impreziosito da sculture dei Gagini e da stucchi di Serpotta. Corso Vittorio Emanuele punta diritto verso il mare aprendosi infine in piazza Marina su cui sorgono palazzo Chiaramonte o Steri, oggi rettorato dell’Università (XIV secolo), e la chiesa di Santa Maria della Catena, in cui lo stile gotico-catalano si unisce a elementi rinascimentali.
A sud sorge lo splendido palazzo Abatellis, edificato alla fine del Quattrocento, oggi sede della Galleria Regionale di Sicilia; qui sono conservati il Trionfo della Morte, grandioso affresco quattrocentesco proveniente da palazzo Sclafani, il Busto di Eleonora d’Aragona, celebre opera di Francesco Laurana, el’Annunziata, un capolavoro di Antonello
da Messina.

 
 
 
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