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SALVATORE
QUASIMODO |
il territorio |
I Parchi Letterari Salvatore
Quasimodo, avranno due poli in cui insisteranno delle
strutture fisse, in particolare a Modica: della Casa Natale
di Quasimodo in via Posterla è stata ampliata la struttura
del nucleo iniziale aggiungendo altri elementi relativi alla
vita di Quasimodo; la Quasimodoteca sita sulla piazza
principale della città: un percorso scenograficamente
articolato all'interno di essa, consentirà una virtuale
immersione nella poesia. Nella Quasimodoteca sarà possibile
reperire attraverso sistemi multimediali tutte le opere di e
su Quasimodo, servizio accessibile tramite internet con il
sito www.quasimodo.it. Nella città di Modica, i quartieri
del centro storico saranno valorizzati con l'inserimento di
otto pannelli in ceramica portanti altrettante poesie di
Quasimodo, cosicché i visitatori "fai da te" avranno
possibilità di seguire degli itinerari cittadini
quasimodiani. A Modica sarà attivato un calendario di
drammatizzazioni dell'opera di Quasimodo con quattro viaggi
sentimentali che si snoderanno tra i vicoli di quattro
sestieri dell'antica capitale della Contea di Modica, tra
emozionanti scorci di barocco siciliano. Presso
l'ottocentesco Teatro Garibaldi saranno tenuti dei concerti
e dei recitals. I visitatori avranno modo di degustare
alcune specialità gastronomiche locali fra cui la cioccolata
di Modica, tradizionalmente prodotta secondo un'antica
ricetta azteca introdotta dagli spagnoli.
Vicino Taormina la Torre Saracena di Roccalumera che ispirò
Salvatore Quasimodo per la poesia "…vicino ad una Torre
Saracena…" , costituisce l'elemento principale del Parco nel
paese jonico. E' un antico manufatto che in epoca medievale
fu utilizzato per la difesa delle coste dagli assalti dei
pirati saraceni . All'interno del suggestivo sito ricavato
nella Torre verrà allestita una esposizione permanente di
guaches di Quasimodo, e sarà fatta rivivere la voce del
poeta. Roccalumera sarà luogo di un viaggio sentimentale,
presentato da un cantastorie, che, prendendo le mosse dalla
Torre Saracena, si snoderà per l'antico quartiere dei
pescatori detto "u' bagghiu" (in dialetto messinese indica
la zona abitata dai pescatori) attraversando l'antica via
Consolare Valeria costruita dai Romani. I viaggi
sentimentali presentati nelle diverse versioni permetteranno
di scoprire i luoghi dell'infanzia di Quasimodo nella
suggestione ancora viva della realtà folkoristica,
gastronomica e tradizionale del luogo fra cui la pesca
ancora oggi effettuata con imbarcazioni e metodologie
tradizionali. Sarà occasione di ammirare il mare di
Roccalumera dal colore blu denso che contrasta con il verde
delle colline folti di limoni profumati e si confonde con
l'azzurro de cielo e con lo sfondo della Calabria.
Assieme agli itinerari cittadini di Modica e Roccalumera,
saranno proposti degli itinerari per i comuni del messinese
e del Val di Noto alla scoperta di interessanti luoghi
naturalistici ed artistici con la possibilità di degustare
dei prodotti tipici siciliani.
Un Tour Quasimodianolegherà tra di loro tutte le località di
ispirazione quasimodiana: Modica, Siracusa, l'Anapo,
Roccalumera , Messina, Tindari, isole Eolie. Sono previste
delle tappe ad Agrigento, Taormina, Palermo, Selinunte ed
Erice. Ciò al fine di creare una nicchia nel mercato
turistico siciliano.
Un calendario di eventi con Alessandro Quasimodo ed una
serie di spettacoli saranno attivati nei luoghi del Parco al
fine di offrire quanto più possibile ai visitatori.
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i luoghi |
“La luna rossa, il vento, il
tuo colore
di donna del Nord, la distesa di neve..
Il mio cuore è ormai su queste praterie,
in queste acque annuvolate dalle nebbie.
Ho dimenticato il mare, la grave
conchiglia soffiata dai pastori siciliani,
le cantilene dei carri lungo le strade
dove il carrubo trema nel fumo delle stoppie,
ho dimenticato il passo degli aironi e delle gru
nell’aria dei verdi altipiani
per le terre e i fiumi della Lombardia.
Ma l’uomo grida dovunque la sorte d’una patria.
Più nessuno mi porterà nel Sud.”
(da Lamento per il Sud)
Modica
>Alla città fanno riferimento brani di prosa, il più noto
“saluto a Modica” e poesie da cui si può dedurre
l’ispirazione dovuta soprattutto al tipo di vegetazione, la
coltivazione del carrubo e dell’olivo, quali “La lunga
notte” – “Vicolo”- “Lamento per il sud”
La casa natale ancora intatta che fa da ricordo perenne
della notorietà dell’autore
Le coltivazioni dei dintorni di olive e di carrubo La
notorietà gli è data dal percorso Barocco già esistente.Il
luogo è già noto, come luogo di nascita del poeta
soprattutto all’estero dove è molto conosciuta la sua opera
di traduttore Della Casa Natale di Quasimodo in via Posterla
è stata ampliata la struttura del nucleo iniziale
aggiungendo altri elementi relativi alla vita di Quasimodo;
la Quasimodoteca sita sulla piazza principale della città:
un percorso scenograficamente articolato all'interno di
essa, consentirà una virtuale immersione nella poesia. Nella
Quasimodoteca sarà possibile reperire attraverso sistemi
multimediali tutte le opere di e su Quasimodo, servizio
accessibile tramite internet. Nella città di Modica, i
quartieri del centro storico saranno valorizzati con
l'inserimento di otto pannelli in ceramica portanti
altrettante poesie di Quasimodo, cosicché i visitatori "fai
da te" avranno possibilità di seguire degli itinerari
cittadini quasimodiani.
>I visitatori avranno modo di degustare alcune specialità
gastronomiche locali fra cui la cioccolata di Modica,
tradizionalmente prodotta secondo un'antica ricetta azteca
introdotta dagli spagnoli.
Roccalumera
Vicino Taormina la Torre Saracena di Roccalumera che ispirò
Salvatore Quasimodo per la poesia "…vicino ad una Torre
Saracena…" , costituisce l'elemento principale del Parco nel
paese jonico. E' un antico manufatto che in epoca medievale
fu utilizzato per la difesa delle coste dagli assalti dei
pirati saraceni.
>L’esistenza quasi inalterata dei luoghi che sono rimasti
quelli di quando l’autore era bambino o di quando vi tornava
in vacanza
>La sicilianità dell’abitato con la vecchia filanda, la
torre saracena, il mare
La gente del luogo ha ancora vivo il ricordo della sua vita
raccontato da chi ha conosciuto l’autore e si è appropriato
della memoria come di un tesoro da descrivere agli altri. Si
sente in molti l’orgoglio di averlo avuto ospite
All'interno del suggestivo sito ricavato nella Torre verrà
allestita una esposizione permanente di guaches di Quasimodo,
e sarà fatta rivivere la voce del poeta. Roccalumera sarà
luogo di un viaggio sentimentale, presentato da un
cantastorie, che, prendendo le mosse dalla Torre Saracena,
si snoderà per l'antico quartiere dei pescatori detto "u'
bagghiu" (in dialetto messinese indica la zona abitata dai
pescatori) attraversando l'antica via Consolare Valeria
costruita dai Romani. I viaggi sentimentali presentati nelle
diverse versioni permetteranno di scoprire i luoghi
dell'infanzia di Quasimodo nella suggestione ancora viva
della realtà folkoristica, gastronomica e tradizionale del
luogo fra cui la pesca ancora oggi effettuata con
imbarcazioni e metodologie tradizionali. Sarà occasione di
ammirare il mare di Roccalumera dal colore blu denso che
contrasta con il verde delle colline folti di limoni
profumati e si confonde con l'azzurro de cielo e con lo
sfondo della Calabria.
Assieme agli itinerari cittadini di Modica e Roccalumera,
saranno proposti degli itinerari per i comuni del messinese
e del Val di Noto alla scoperta di interessanti luoghi
naturalistici ed artistici con la possibilità di degustare
dei prodotti tipici siciliani.
Un Tour Quasimodiano legherà tra di loro tutte le località
di ispirazione quasimodiana: Modica, Siracusa, l'Anapo,
Roccalumera , Messina, Tindari, isole Eolie. Sono previste
delle tappe ad Agrigento, Taormina, Palermo, Selinunte ed
Erice. Ciò al fine di creare una nicchia nel mercato
turistico siciliano.
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la vita |
Salvatore Quasimodo nacque a
Modica (Ragusa) il 20 agosto del 1901 e trascorse gli anni
dell'infanzia in piccoli paesi della Sicilia orientale
(Gela, Cumitini, Licata, ecc.), seguendo il padre che era
capostazione delle Ferrovie dello Stato. Subito dopo il
catastrofico terremoto del 1908 andò a vivere a Messina,
dove Gaetano Quasimodo era stato chiamato per riorganizzare
la locale stazione. Prima dimora della famiglia, come per
tanti altri superstiti, furono i vagoni ferroviari.
Un'esperienza di dolore tragica e precoce che avrebbe
lasciato un segno profondo nell'animo del poeta. Nella città
dello Stretto Quasimodo compì gli studi fino al
conseguimento nel 1919 del diploma presso l'Istituto Tecnico
"A. M. Jaci", sezione fisico-matematica.
All'epoca in cui frequentava lo "Jaci" risale un evento di
fondamentale importanza per la sua formazione umana e
artistica: l'inizio del sodalizio con Salvatore Pugliatti e
Giorgio La Pira, che sarebbe poi durato tutta la vita. Negli
anni messinesi Quasimodo cominciò a scrivere versi, che
pubblicava su riviste simboliste locali.
Nel 1919, appena diciottenne, Quasimodo lasciò la Sicilia
con cui avrebbe mantenuto un legame edipico, e si stabilì a
Roma.
In questo periodo continuò a scrivere versi che pubblicava
su riviste locali soprattutto di Messina, trovò il modo di
studiare in Vaticano il latino e il greco presso monsignor
Rampolla del Tindaro.
L'assunzione nel 1926 al Ministero dei Lavori Pubblici, con
assegnazione al Genio Civile di Reggio Calabria, assicurò
finalmente a Quasimodo la sopravvivenza quotidiana.
Ma l'attività di geometra, per lui faticosa e del tutto
estranea ai suoi interessi letterari, sembrò allontanarlo
sempre più dalla poesia e, forse per la prima volta,
Quasimodo dovette considerare naufragate per sempre le
proprie ambizioni poetiche.
Tuttavia, il riavvicinamento alla Sicilia, i contatti
ripresi con gli amici messinesi della prima giovinezza,
soprattutto il "ritrovamento" con Salvatore Pugliatti,
insigne giurista e fine intenditore di poesia, valsero a
riaccendere la volontà languente, a far sì che Quasimodo
riprendesse i versi del decennio romano, per limarli e
aggiungerne di nuovi.
Nasceva così in ambito messinese il primo nucleo di Acque e
terre. Nel 1929 Quasimodo si recò a Firenze, dove il cognato
Elio Vittorini lo introdusse nell'ambiente di "Solaria",
facendogli conoscere i suoi amici letterati, da Alessandro
Bonsanti, ad Arturo Loira, a Gianna Manzini, a Eugenio
Montale, che intuirono subito le doti del giovane siciliano.
E proprio per le edizioni di "Solaria" (che aveva pubblicato
alcune liriche di Quasimodo) uscì nel 1930 Acque e terre, il
primo libro della storia poetica di Quasimodo, accolto con
entusiasmo dai critici dell'epoca, che salutarono la nascita
di un nuovo poeta.
Nel 1932 vinse il premio dell'Antico Fattore, patrocinato
dalla rivista e nello stesso anno, per le edizioni di
"circoli", uscì Oboe sommerso.
Nel 1934 Quasimodo si trasferì a Milano, che segnò una
svolta particolarmente significativa nella sua vita e non
solo artistica. Accolto nel gruppo di "corrente" si ritrovò
al centro di una sorta di società letteraria, di cui
facevano parte poeti, musicisti, pittori, scultori.
Nel 1936 Quasimodo pubblicò con G. Scheiwiller Erato e
Apòllion (prefazione di Sergio Solmi) ancora un libro
fortunato con cui si concluse la fase ermetica della sua
poesia. Nel 1938 lasciò il lavoro al Genio Civile e iniziò
l'attività editoriale come segretario di Cesare Zavattini,
che più tardi lo farà entrare nella redazione del
settimanale il "Tempo". Nel 1938, per le "edizioni primi
piani" uscì la prima importante raccolta antologica Poesie,
con un saggio introduttivo di Oreste Macrì, che rimase tra i
contributi fondamentali della critica quasimodiana. Il poeta
intanto collaborava alla principale rivista dell'ermetismo,
la fiorentina "letteratura". Nel 1939-40 Quasimodo mise a
punto la traduzione dei Lirici greci, che uscì nel 1942
nelle edizioni di "corrente" e che, per il suo valore di
originale opera creativa, sarà poi ripubblicata e riveduta
più volte.
Sempre nel 1942 presso Mondadori uscì Ed è subito sera.
Nel 1941 gli venne concessa, per chiara fama, la cattedra di
Letteratura Italiana presso il Conservatorio di musica "G.
Verdi" di Milano. Insegnamento che terrà fino all'anno della
sua morte.
Durante la guerra, nonostante mille difficoltà, Quasimodo
continuò a lavorare alacremente: mentre continuava a
scrivere versi, tradusse parecchi Carmina di Catullo, parti
dell'Odissea, Il fiore delle Georgiche, il Vangelo secondo
Giovanni, Epido re di Sofocle (tutti lavori che vedranno la
luce dopo la liberazione). Un'attività questa di traduttore,
che Quasimodo portò avanti negli anni successivi,
parallelamente alla propria produzione e con risultati
eccezionali, grazie alla raffinata esperienza di scrittore.
Numerosissime le sue traduzioni: da Ruskin, Eschilo,
Shakespeare, Molière, Dall'Antologia Palatina, Dalle
Metamorfi di Ovidio; e ancora da Cummings, Neruda, Aiken,
Euripide, Eluard (quest'ultima uscita postuma).
Nel 1947, edita da Mondadori, uscì la sua prima raccolta del
dopoguerra, Giorno dopo giorno, libro che segnò una svolta
nella poesia di Quasimodo, al punto che si parlò e si
continua a parlare di un primo e un secondo Quasimodo. Di
fatto l'esperienza tragica e sconvolgente della seconda
guerra mondiale, il profondo convincimento che l'imperativo
categorico era quello di "rifare luomo" e che ai poeti
spettava un ruolo importante in questa ricostruzione, fecero
sì che Quasimodo sentisse inadeguata ai tempi una poesia
troppo soggettiva, rinunciasse al trobar clus della sua
prima maniera e si aprisse a un dialogo più aperto e
cordiale, soffuso di umana pietà, rimanendo però fedele al
suo rigore, al suo stile. Quest'ultimo aspetto spiega da un
lato perchè la poesia resistenziale di Quasimodo supera
quasi sempre lo scoglio della retorica e si pone su un piano
più alto rispetto all'omologa poesia europea di quegli anni;
dall'altro, che non c'è vera rottura: solo che, rimanendo
coerente con le proprie ragioni poetiche, il poeta,
sensibile al tempo storico che viveva, accoglieva temi
sociali ed etici e di conseguenza variava il proprio stile.
Dal 1948 Quasimodo tenne la rubrica teatrale sul settimanale
"omnibus" (nel 1950, sempre come titolare della stessa
rubrica, passò al settimanale il "tempo").
Nel 1949 uscì presso la Mondadori La vita non è un sogno,
ancora ispirato, anche se un pò stancamente, al clima
resistenziale.
Nel 1950 Quasimodo ricevette il premio San Babila e nel 1953
l'Etna-Taormina insieme a Dylan Thomas.
Nel 1954 uscì per la casa editrice Schwarz Il falso e vero
verde; un libro di crisi, con cui inizia una terza fase
della poesia di Quasimodo, che rispecchia un mutato clima
politico. Dalle tematiche prebelliche e postbelliche si
passa a poco a poco a quelle del consumismo, della
tecnologia, del neocapitalismo, tipiche di quella "civiltà
dell'atomo" che il poeta denuncia mentre si ripiega su se
stesso e muta ancora una volta la sua strumentazione
poetica. Il linguaggio ridiventa complesso, più scabro;
Quasimodo media lessemi anche dalla cronaca, il ritmo si fa
più secco, suscitando perplessità in quanti vorrebbero il
poeta sempre uguale a se stesso. Seguì nel 1958 La terra
impareggiabile (Mondadori, Milano), premio Viareggio. Ancora
nel 1958 Quasimodo mise a punto l'antologia della Poesia
italiana del dopoguerra; nello stesso anno compì un viaggio
in URSS, nel corso del quale venne colpito da infarto, cui
seguì una lunga degenza all'ospedale Botkin di Mosca.
Il 10 dicembre 1959, a Stoccolma, Salvatore Quasimodo
ricevette il premio Nobel per la letteratura e lesse il
discorso Il poeta e il politico, venne pubblicato l'anno
dopo nell'omonimo volume (Schwarz, Milano 1960) che
raccoglie i principali scritti critici di Quasimodo. Al
Nobel seguirono moltissimi scritti e articoli sulla sua
opera, con un ulteriore incremento delle traduzioni.
Nel 1960, dall'Università di Messina gli venne conferita la
laurea honoris causa; inoltre fu insignito della
cittadinanza di Messina.
Sempre nel 1960 sul settimanale "Le Ore" gli venne affidata
una rubrica di "colloqui coi lettori", che tenne fino al
1964, quando passò al "tempo" con una rubrica simile.
Nel 1966 Quasimodo pubblicò il suo ultimo libro, Dare e
avere; un titolo emblematico per una raccolta che è un
bilancio di vita, quasi un testamento spirituale (il poeta
infatti sarebbe morto appena due anni dopo).
Nel 1967 l'Università di Oxford gli conferì la laurea
honoris causa. Colpito da ictus il 14 giugno 1968 ad Amalfi,
dove si trovava per presiedere un premio di poesia, morì
sull'auto che lo trasportava a Napoli.
Il Poeta Premio Nobel per la Letteratura è tradotto in
quaranta lingue (compreso il Coreano), ed è studiato e
conosciuto in tutti i Paesi del mondo.
Il figlio del Poeta, Alessandro, attore e regista di chiara
fama, è invitato in tutti i Paesi del mondo a tenere
recitals di poesie del padre. Si tengono premi letterari in
tutto il mondo, vi sono circoli associativi, centri di studi
scientifici (es. Centro Nazionale di Studi su Salvatore
Quasimodo di Modica), istituti scolastici, riviste
specializzate intitolate a Quasimodo "quaderni quasimodiani"
ed iniziative culturali. Il sito internet quasimodiano
gestito dalla Cooperativa Etnos (www.quasimodo.it) viene
quotidianamente consultato da studiosi, appassionati e
studenti universitari di tutto il mondo per i loro studi e
le loro tesi.
Allo stesso modo la casa Quasimodo istituita a Modica, ha
riscosso un notevole successo, con 20.000 visitatori in 18
mesi di apertura al pubblico, provenienti da tutti i Paesi
del mondo (giapponesi, americani, africani, arabi, ecc.).
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http://www.parchiletterari.com/quasimodo/ |
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