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AREE DEMANIALI ATTREZZATE

denominazione area ubicazione complesso boscato tipologia vegetale

capac.
ricettiva

Val d'Anapo-Pantalica  Sortino-Cassaro  Ciarranauti  Leccio -Salice   Pioppo Platano or 90
Santa Maria  Buccheri  Monte Lauro  Pino domestico  Cerro Castagno Roverella  150
Noto Antica  Noto Noto Antica  Cipresso - Pino - Lcccio  40
         

QUATTRO PASSI IN PROVINCIA

Siracusa, un grandioso passato A partire dal 405 il tiranno Dionisio I ordinò un radicale riassetto urbanistico di Siracusa, designando il nuovo quartiere di Neapolis come zona monumentale della città. Il parco archeologico, istituito fra il 1952 e il 1955, comprende così la maggior parte delle antichità greco-romane che Siracusa ha conservato.
La parte sud del parco è occupata dall’Anfiteatro Romano, risalente probabilmente al I secolo d.C. e inferiore per dimensioni solo al Colosseo e all’Arena di Verona, e dal colossale altare sacrificale dell’ara di Ierone II. Oltre viale Paradiso si trovano invece il magnifico Teatro Greco e la Latomia del Paradiso, l’enorme cava dalla quale veniva estratta la roccia calcarea per la costruzione della città.
È all’interno del suo perimetro che si trova la celebre grotta detta Orecchio di Dionisio, così denominata da Caravaggio dopo che l’ebbe visitata nel 1608. A est dell’area archeologica, l’attuale Santa Lucia corrisponde in parte all’antico quartiere di Tyche, creato come zona residenziale per far fronte al rapido incremento demografico che Siracusa conobbe nel V secolo
a.C.
Al centro è la piazza con la chiesa di Santa Lucia fuori le mura, che sorge sul luogo dove nel 303 si consumò il martirio della patrona. Di origine bizantina, fu ricostruita dai Normanni e riedificata dopo il terremoto del 1693.
Nei pressi si trovano il santuario della Madonna delle Lacrime, una una monumentale costruzione di forma conica completata nel 1994, e l’altrettanto moderno edificio che dal 1988 è la nuova sede del Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi; tra i più ricchi d’Italia, conserva la Venere Anadiomene, copia romana di un originale greco, detta Landolina dall’archeologo che la riportò alla luce nel 1804.
Nelle vicinanze del museo si trovano anche i resti della chiesa di San Giovanni Evangelista con le catacombe, la cui estensione è seconda
solo a quelle di Roma.
A sud, collegata alla terraferma dal Ponte Nuovo, Ortigia è l’isola sulla quale si trova il centro storico: una superficie di appena 1 km2, Ortigia svela ovunque particolari e scorci sorprendenti, in uno scenario architettonico in cui domina il barocco.
Qui si trovano il Duomo, sul sito di un tempio dedicato a Diana, il palazzo
Arcivescovile, le chiese di Santa Lucia alla Badia e di Santa Maria della Concezione, palazzo Mergulese-Montalto e gli edifici nobiliari di via della Maestranza.
Nel duecentesco palazzo Bellomo è allestita la Galleria Regionale, con dipinti e sculture dal Medioevo all’età moderna: le perle della collezione sono l’Annunciazione di Antonello da Messina e il Seppellimento di Santa Lucia di Caravaggio.
E la magia di fonte Aretusa sta lì a ricordare il legame mai spezzato con le
origini greche.

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