Se ha
ragione lo storico Maurolico, Bivona fu una delle città
fondate dal tiranno di Siracusa Gelone e nell'antichità
si chiamava Hipponium. Se si prescinde da queste lontane
tracce, però, bisogna far riferimento ad un documento
del 1160 per trovare un atto che citi il paese. Da
questo testo si evince che era un piccolo casale di
origine musulmana. Occorre poi fare un salto di due
secoli, quando il paese è sotto il dominio dei
Chiaramonte. Verso la fine del 1300 la baronia passò a
Nicolò Peralta e quindi, nel 1404, ad Artale di Luna, da
cui ebbe origine il famoso "caso di Sciacca", di triste
memoria. Bivona fu al centro di questo celebre episodio.
Di quegli anni rimane traccia solo attraverso i resti di
un antico castello edificato da Corrado D' Auria. La
famiglia Luna rimase al potere a lungo e Pietro, nel
1530, ebbe il titolo di Duca. L'investitura possò poi ai
nobili Moncada nel 1621. Quindi vennero in successione
le famiglie Alfan de Ribera e De Toledo, che furono gli
ultimi Duchi ad esercitare la signoria sul paese e non
vengono ricordati certamente per le loro capacità
amministrative. Il paese conserva ancora buone tracce
del suo passato. Vi si trovano soprattutto chiese
medievali e moderne. Di notevole interesse artistico è
soprattutto la Chiesa Madre, del secolo XII, realizzala
da Giovanni Chiaramonte e quindi in stile chiaramontano,
la chiesetta di San Bartolomeo, con il suo portale
cinquecentesco, la Chiesa di Santa Rosalia di antiche
tradizioni. Quest'ultima venne costruita in onore della
"Santuzza", che nel 1576, invocata dai fedeli, ebbe il
merito di aver fatto cessare la peste. Bivona, per
questo, l'ha eletta a propria Patrona e festeggiata la
sua festa il 4 settembre, con fiera e mercato. Bivona
conta circa cinquemila abitanti. Le attività principali
sono quelle agricole. artigianali e zootecniche.
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