La Sagra del Tataratà è una festa assolutamente
unica tra le manifestazioni del folklore
siciliano. Il Tataratà è una danza dalle
origini non ancora accertate, che viene
eseguita da duellanti armati di vere spade.
Alcuni studiosi la farebbero risalire alla
dominazione arabo-musulmana, mentre
per altri si tratta di una danza ancora più
antica, antecedente anche ai Greci in Sicilia,
eseguita per propiziare i raccolti.
La Sagra coincide con un’importante ricorrenza
religiosa: la festa di Santa Croce.
La croce cui si fa riferimento venne ritrovata
nelle campagne di Casteltermini in
un periodo imprecisato, comunque prima
della fondazione del paese. La leggenda
narra che una mucca si inginocchiò in
un punto della campagna di Chiudia,
dove, scavando, fu ritrovata una croce di
oggi custodita nell’omonima chiesa edificata
proprio in quella campagna, venisse
utilizzata per il martirio dei primi cristiani
sotto l’imperatore Decio.
E ogni mese di maggio, Casteltermini rivive
le sue tradizioni tra sacro e profano.
Centro storico • 20-22 maggio 2006
www.agrigento91.it |
C’è
una storia intorno a questa sagra che nel 2005 si
svolgerà dal 21 al 23 maggio. Eccola. In un’epoca non
definita, una vacca si inginocchiava in un punto
preciso della campagna di Chiudia: scavando in quel
luogo i pastori trovarono una croce lignea. Per questa
ragione, proprio lì venne eretta una chiesa. La festa
di Santa Croce e la Sagra del Tataratà ricordano e
celebrano quell’antico ritrovamento: la sagra ha un
nome onomatopeico che deriva dal suono del tamburo,
uno dei protagonisti dell’appuntamento. Un lungo
corteo di sciabolatori in costume mimano una danza
moresca, dietro ecco il re, il medico di corte e le
corporazioni con i cavalli bardati. L’ultimo giorno
due opposte fazioni di sciabolatori, in un
combattimento simulato, si contendono il carro tirato
da buoi su cui è sistemata la Santa Croce.
Il Pitrè sostiene che in questa rappresentazione si
vuol vedere “la festa degli uomini liberati dalla
schiavitù ai tempi diCostantino e la festa
|