Francesca
Perollo, moglie di Francesco Lucchesi Palli, Principe a
Campofranco, fondò sul proprio feudo, denominato Culla,
nel val di Mazara, alla destra del fiume Alba
(volgarmente chiamato Majsale) un borgo al quale diede
il nome Lucca, in onore della città natale del consorte.
Ciò avveniva nel 1620. La nobile famiglia Palli diceva
di avere le proprie origini da Adinolfo, figlio di una
sorella del re Longobardo Desiderio. Questa famiglia
ebbe il governo della Repubblica di Lucca, in Toscana. I
Palli erano dei granduchi e, per privilegio del re Carlo
D'Angiò, poterono appellarsi Lucchesi Palli, già nel
l269. A Sciacca si era rifugiato Andrea Lucchesi Palli,
quando dovette fuggire da Lucca e pervenne in Sicilia al
tempo del conte Ruggero. Francesco Palli ottenne il
titolo di Marchese di Lucca (di Sicilia) grazie ad un
privilegio accordatogli dal re Filippo IV di Spagna.
Morto questi senza figli, la moglie di Francesco dovette
cedere ad altri il titolo e i privilegi connessi. Così,
nel 1760, era divenuto signore del paese Geronimo
Filangieri, inaugurando un dominio che questa famiglia
ha tenuto sino al 1839, quando fu investito della
giurisdizione Alessandro Filangieri, che fu, pertanto,
l'ultimo marchese che Lucca conobbe. Dopo l'unità
d'Italia, e precisamente nel 1863, assunse l'attuale
nome di Lucca Sicula. Il Comune di Lucca conserva, nel
complesso, l'impianto urbanistico seicentesco a
scacchiera, caratterizzato da assi ortogonali. Da
visitare soprattutto la Chiesa madre, risalente al XVII
secolo, ad una navata, con un altare maggiore in stile
neoclassico. Lucca Sicula è posta su una collina a 513
metri sul livello del mare. Conta quasi tremila
abitanti. L'agricoltura costituisce l'unica fonte di
reddito. Ma fiorente anche l'artigianato. |