Fondata nel 1551 su un
colle che domina la piana di Catania, Carlentini fu
concepita dal vicerè spagnolo Giovanni de Vega come
rifugio per gli abitanti dell’antica Lentini sottoposti in
quegli anni alle incursioni dei turchi ma anche decimati
alla malaria causata dalla vicinanza del Biviere. Deve il
suo nome all’imperatore Carlo V e alla sua filiazione da
Lentini. Come molte altre città della Val di Noto, anche
Carlentini fu quasi completamente distrutta dal terremoto
del 1693. Conserva, tuttavia, la pianta a scacchiera
tipica degli antichi borghi siciliani di fondazione
signorile, comune in altri centri della provincia di
Siracusa (Floridia, Solarino, Priolo) organizzata
sull’asse longitudinale di via Cavour e piazza Diaz. Lo
sviluppo urbanistico degli ultimi anni ha portato il paese
ad allargarsi sino a fondersi con Lentini. Inconsueto il
campanile della chiesa Madre, dedicata all’Immacolata,
ricostruita pochi anni dopo il terremoto del 1693, alto 34
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