Posta al centro della
Sicilia, Caltanissetta ha origini remote. Il suo nome fa
riferimento all'antica Nissa, località prima sicana e poi
greca. In seguito gli Arabi vi aggiunsero il prefisso Qal'at
(o Kalat, Castello), creando la voce composta Qal'atan-nisa
(Castello delle Donne), dalla quale deriva il nome odierno
della città.
Tucidide narra che nel 427 a.C. Nissa era una cittadina
presidiata dai Siracusani. Conquistata nel 123 a.C. da
Lucio Petilio, che ne fece una colonia romana (Petiliana),
dopo essere stata annessa sotto Costantino all'Impero
d'Oriente, la città fu conquistata dai Saraceni.
La città attuale cominciò a svilupparsi attorno al
Castello saraceno di Pietrarossa; nel 1086 venne
conquistata dai Normanni. Conobbe successivamente il
dominio degli Svevi, degli Angioini, degli Aragonesi, dei
Castigliani (Baronia dei Moncada), degli Austriaci e,
infine, dei Borboni dal 1700. Dopo un periodo di
decadimento nell'Ottocento, Caltanissetta conobbe un
momento di grande prosperità nella prima metà del '900, in
coincidenza con la fase culminante dello sfruttamento dei
giacimenti di zolfo. Coprendo i 4/5 della produzione
solfifera mondiale, in quel periodo Caltanissetta divenne
capitale mondiale dello zolfo. Un primato questo che ben
presto, però, venne insidiato dagli americani; si arrivò
così alla limitazione prima e alla cessazione dopo
dell'attività mineraria nissena.
Oggi Caltanissetta è una città moderna che vive
principalmente di agricoltura, di industria e di
artigianato. Anche il turismo costituisce una fonte di
sostentamento, benché sia concentrato prevalentemente nel
periodo della Settimana Santa.
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Azienda Provinciale Turismo di Caltanissetta
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