Calamonaci, in
provincia di Agrigento, è un paese collocato a 307 metri
sul livello del mare, a circa 50 Km dalla città dei
templi, a 20 da Sciacca e a 3 da Ribera. E' situato tra i
monti e il mare, dal quale dista pochi chilometri. La zona
intera è un vero scrigno di ricchezze e di bellezze,
alcune apparenti, conosciute, altre da scoprire, da
ammirare, da gustare.
L'economia del piccolo centro è
prettamente agricola. In particolare si producono olio,
vino, agrumi e mandorle. L'olio extravergine è estratto da
olive della varietà biancolilla.
Il nome Calamonaci è attribuito da molti all'arabo 'Kal-at-Munach',
fortilizio di sosta.
Dal XIII secolo sino a circa la metà del XVI, Calamonaci,
modesto casale scarsamente popolato, passò da un
proprietario all'altro senza subire mutamenti
significativi. Le origini del centro attuale sono legate
ad Antonio Termini Ferreri che, nel 1574, ottenne
l'autorizzazione a fondare e ripopolare il feudo. Dieci
anni dopo, S.Vincenzo Ferreri (1350-1419), domenicano
spagnolo, fu proclamato patrono del paese e iniziarono i
lavori per la costruzione della Chiesa a lui dedicata,
nell'area occupata dall'attuale.
Il centro oggi si presenta ben squadrato, diviso in
quattro
zone dalle due arterie principali, Corso Garibaldi e Via
Crispi. Le strade sono larghe e diritte.
Il magnifico Belvedere si affaccia su un'ampia vallata
ricca di colori e sfumature in tutte le stagioni; vi si
possono godere spettacolari
tramonti. Ma tutta la campagna coltivata attorno a
Calamonaci, con le sue distese a vigneto e uliveto e i
suggestivi mosaici colturali adagiati sulle colline,
regala al passante un paesaggio di rara magnificenza, come
se in queste lande la mano dell'uomo si fosse posata con
grazia, conferendo ulteriore bellezza a un territorio di
per sé affascinante.
Sotto un cielo quasi sempre terso, spesso color cobalto, i
campi si presentano tappezzati di colori come in un quadro
di Gianbecchina, il tutto esaltato da un clima reso
salubre dalla dolce aria che arriva dal mare.
Da visitare la Chiesa Madre (XVIII-XIXsec.) che custodisce
pregevoli
altari e sculture; artistiche cappelle si fanno ammirare
per l'equilibrio e l'eleganza delle forme, la ricchezza
degli elementi e i felici accostamenti cromatici. Il
Calvario, posto alla fine della Via Croce, riveste
un'importanza eccezionale dal punto di vista religioso ed
emotivo essendo ricoperto per intero da lastre di pietra
importate da Gerusalemme.
Suggestivi mosaici, opera dell'artista locale Vito Russo,
impreziosiscono alcune piazze al centro del paese e
lasciano ammirati i visitatori. Particolarmente raffinata
la Piazza dell’Annunziata, dove trova posto il rinnovato
monumento ai Caduti. Gli elementi architettonici che
compongono il sito, gli archi e il grande pannello in
ceramica raffigurante l’Annunciazione, richiamano alla
memoria la presenza di un’antica chiesa. Molte abitazioni
presentano al di sopra o accanto alla porta d'ingresso
artistiche maioliche, antiche e moderne, raffiguranti
soggetti religiosi. Calamonaci conserva tradizioni, sapori
e riti altrove dimenticati. L'anno intero è costellato da
manifestazioni di vario tipo e da momenti di
aggregazione che raggiungono il loro culmine nel mese di
agosto per la festa di S.Vincenzo.
In particolare in estate si organizzano gare sportive,
spettacoli teatrali, folkloristici e musicali, specie
quelli connessi al Convivio Musicale, serate danzanti
all'aperto durante le quali è possibile divertirsi e fare
conoscenza della gente del luogo, aperta e cordiale.
Un fatto è certo: chi viene a Calamonaci, anche per
qualche giorno, ci torna sempre. La cucina locale offre
piatti tipici prelibalti.
FONTE
www.comune.calamonaci.ag.it TUTTI I DIRITTI RISERVATI
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